fotografia
Barbara Di Donato, come gli altri vedono Vinci e i vinciani di oggi
Un’intervista alla fotografa di Gallarate che con i propri scatti ha dedicato parte del proprio lavoro espressivo a Vinci.
L’anima ferita del mondo – Workshop con Giuliano Battiston
WORKSHOP Giuliano Battiston, Dentro l’Emirato dei Talebani Il workshop fotografico tenuto dal giornalista e ricercatore Giuliano Battiston è dedicato all’Afghanistan ed è articolato in tre sessioni: un reportage/lezione per immagini,…
L’anima ferita del mondo, raccontata dal Foto Club Vinci
… e da Francesco Ruggeri, che ha ideato la mostra in esposizione in Via Montalbano 6 fino al 16 aprile. L’ingresso è gratuito.
L’anima ferita del mondo – Workshop con Francesco Ruggeri
WORKSHOP Francesco Ruggeri, Refugee Camps Refugee Camps è un progetto fotografico realizzato all’interno dei campi profughi tra Giordania e Siria di Mafraq, Zarqa e Baqa’a, dove il fotografo si sofferma…
Il Foto Club Vinci ci fa vedere “L’anima ferita del mondo”
Una mostra fotografica per farci vedere l’orrore e l’inutilità della guerra. Dall’11 marzo al 16 aprile in Via Montalbano 6.
L’anima ferita del mondo – Uscita fotografica
La mostra è con ingresso gratuito Orario della mostra Lunedì – Venerdì 10.00 – 12.00 | 15.00 – 18.00 Sabato – Domenica 10.00 – 18.00 www.fotoclubvinci.it fotoclubvinci@gmail.com
L’anima ferita del mondo – Workshop con Martina Martelloni
WORKSHOP Martina Martelloni. La sabbia non la puoi trattenere Nel tentativo di trattenere un pugno di sabbia tra le mani, questa si ribella e prende spazio, si dirama e lascia…
L’anima ferita del mondo – Workshop con Giacomo Sini
WORKSHOP Giacomo Sini. Il popolo dimenticato del Kurdistan Il territorio del Kurdistan è suddiviso tra alcune parti dell’Iran, dell’Iraq, della Turchia e della Siria odierne. I curdi hanno sempre lottato…
L’anima ferita del mondo – Workshop con Vincenzo Tristaino
WORKSHOP Vincenzo Tristaino, Raccontare l’architettura La fotografia come “visione” dello spazio urbano di cui l’architettura ne costituisce l’“anima”. È questa la motivazione che spinge ad usare la fotografia come esplicitazione…