E lo chiamarono Lionardo
Perché si chiamava Leonardo. Ipotesi ed etimologia del nome del Genio, che consapevole dell’origine, giocava con le parole, “disegnandoselo”.
Perché si chiamava Leonardo. Ipotesi ed etimologia del nome del Genio, che consapevole dell’origine, giocava con le parole, “disegnandoselo”.
Una curiosa pagina di storia locale sui “santi” vinciani (e un po’ empolesi…), nell’articolo scritto da Tiziana Berni già due anni fa.
Chi era Leonardo ce lo racconta Sara Prossomariti, storica, guida turistica, scrittrice. Il profilo inusuale di un uomo che voleva conoscere.
Un suggerimento per ricercare nuovi tipi di percorsi, adesso che possiamo di nuovo uscire, per andare alla scoperta di “pezzi” di storia del territorio.
“La scoperta d’un nuovo piatto è più rilevante per l’umanità che la scoperta d’una nuova stella”, parola di Leonardo, nell’articolo di Tamara Morelli.
Brevissimo excursus sulla cittadina che accolse per sempre i resti di Leonardo, gemellata con Vinci e centro leonardiano della Loira.
Accogliamo un breve brano di Adua Biagioli Spadi su questo periodo che stiamo affrontando nell’insicurezza e nella richiesta intima di speranza futura.
Primo Maggio fra poesia e tradizioni locali. La figura delle “maggiaiole” e l’apporto fondamentale di Idalberto Targioni con la sua poesia.
Un altro racconto di Tamara Morelli, dove un mondo migliore è possibile grazie all’apporto (e al supporto) dei bambini e delle loro qualità.
L’articolo di Licia Scardigli, fisioterapista vinciana e presidente dell’associazione Bunny Club, che da molti anni tiene in attività bambini e adulti.