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Nel giro di due settimane sono presentati due nuovi volumi di storia vinciana destinati a restare capisaldi per ogni futura ricerca.
Lo scorso sabato 18 novembre, per l’editore Olschki, sono usciti “Gli statuti di Vinci del 1418”, pubblicazione curata da Paolo Santini, che entra a fare parte degli “Studi e documenti” della Biblioteca Leonardiana. Si tratta di un testo che ormai si aspettava da anni, addirittura da decenni.
Correva esattamente l’aprile 1922 quando sul bollettino n. 8 dell’Accademia degli Euteleti di San Miniato, Angelo Latini pubblicava un primo articolo su “Lo statuto del Comune di Vinci”, evidenziando le caratteristiche e peculiarità. Chi poi ha avuto modo di frequentare la biblioteca vinciana non può non avere consultato la trascrizione che ne fece Renzo Cianchi, all’epoca ancora giovane bibliotecario, alla quale tutti hanno attinto informazioni e notizie. Mancava tuttavia uno studio sistematico e approfondito a cui ha provveduto, finalmente, Paolo Santini, già autore della pubblicazione degli Statuti di Pontorme e Monterappoli.
L’importanza per Vinci è duplice, in quanto lo Statuto racconta di come era regolata la vita proprio al tempo di Leonardo: i giorni festivi, i riti, i giochi, il commercio, le attività, in particolare la produzione del vino a cui sono dedicate numerose rubriche. E non sono mancati, già negli scorsi anni, riferimenti statutari rispetto alle opere e ai pensieri del grande concittadino e nuovi ne vengono proposti. Da ultimo, l’evento miracoloso della sorgente dell’Acqua Santa, riportato in una riforma del 1474 dello Statuto, che potrebbe richiamare a quella cascata che Leonardo dipinse nel suo famoso disegno del paesaggio nel dì della Madonna della neve, 1473. Insomma si tratta di un testo fondamentale per chi si occupa e si occuperà nei prossimi anni della storia locale.
Venerdì 1 dicembre 2023, alle 21, sempre alla Leonardiana, viene presentato il volume “L’Annunziata di Vinci”, edito dalla Parrocchia di S. Croce, in occasione del Giubileo della SS. Annunziata, ovvero dei trecento anni dall’edificazione della chiesa. Scritto a tre mani, Alessandro Vezzosi, Paolo Santini e Nicola Baronti, rappresenta ancora una volta una compiuta raccolta di tutti gli studi, ipotesi e aneddoti intorno alla chiesa del popolo di Vinci, in origine tabernacolo e poi oratorio, ricordata in quanto tale anche negli Statuti del 1564. Se Alessandro Vezzosi ha affrontato il tema dal punto di vista artistico, analizzando la storia, l’iconografia e l’elevata qualità del grande quadro, Paolo Santini ha completato le ricerche di archivio sulla storia dell’edificio dall’origine a oggi (dovendo ricordare, in questa sede, anche i passati contributi di Renzo e Francesco Cianchi, già oggetto di una pubblicazione nel 2011). Nicola Baronti si è infine soffermato sulla storia devozionale e ricca aneddotica legata al luogo, con storie, racconti e curiosità, alcune delle quali finora inedite. Anche questo testo è destinato a restare, da consultare obbligatoriamente se si vuole affrontare la storia vinciana, oltre a costituire la pubblicazione commemorativa del Giubileo dell’Annunziata.
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