Nota di redazione: l’immagine in evidenza abbinata a quest’articolo è realizzata con un software di intelligenza artificiale. Pertanto è puramente indicativa e non rappresenta, né vuole rappresentare, in alcun modo dipinti esistenti di Leonardo Da Vinci.
Fin dai tempi più remoti, gli uomini hanno manifestato il desiderio di volare.
Librarsi nell’aria come uccelli era un sogno trasmesso anche da antiche leggende e miti, perché significava attingere l’infinito e il trascendente.
Icaro, inebriato dal volo, si avvicinò così tanto al sole che le sue ali di cera si sciolsero. In tal modo fu punito dalla divinità che lui aveva osato sfidare.
Il Genio di Vinci fu il primo ad avvicinarsi al volo con un approccio scientifico e razionale. Già da piccolo, amava osservare gli uccelli. Infatti, egli stesso racconta che ancora in culla, un nibbio lo aveva colpito più volte tra le labbra con la coda. Così sorgeva in lui il desiderio di conoscere meglio la natura delle ali.
I Codici leonardiani raccolgono ben 150 progetti di macchine o parti meccaniche di vario tipo, tra cui il paracadute, la vite aerea – primo esempio di elicottero – e l’elica.
Ancorato all’idea di imitare gli uccelli, Leonardo progettò una macchina con cui il volo degli uomini doveva essere assicurato dal movimento di due ali meccaniche mobili, ma il suo errore fu quello di credere che la forza muscolare umana fosse sufficiente per il funzionamento. Il sopraggiungere della morte tuttavia non gli permise di cambiare il corso delle ricerche eseguite.
Se non fece in tempo a realizzare quelle intuizioni, studi e disegni in tutti i campi rivelano l’eccezionalità del suo pensiero, tanto che viene considerato il padre spirituale del volo umano.
Oggi parlare di volo e aerei non desta più meraviglia come nelle epoche trascorse. Ogni luogo del mondo è raggiungibile in poco tempo, ma Leonardo continua a essere simbolo di quel desiderio umano universale di oltrepassare i limiti imposti dalla natura e volare come gli uccelli.
Uomo del Rinascimento, dall’intelligenza e capacità poliedriche, osservò la natura e adottò per primo il metodo sperimentale. Intuizioni e studio della natura hanno anticipato tecnologie che il progresso ha consentito solo dopo la sua morte.
Leonardo aveva ideato ali artificiali che si dovevano appoggiare sulle spalle e battere con la forza delle braccia. Ma come poteva un uomo battere due ali di 12 metri per lato?
I primi aerei risalgono agli inizi del XX secolo, così saranno operanti durante la prima guerra mondiale. Ben presto il desiderio di volare diverrà sinonimo di distruzione e morte.
Il 17 dicembre 1903, due pionieri del volo, i fratelli Wright, costruirono un aereo che si staccò dal suolo e percorse 36 metri a tre metri di altezza sulla spiaggia della Carolina del Nord. Seguirono passi da gigante e nel 1909 fu attraversata la Manica e l’anno dopo furono trasvolate le Alpi.
La Grande Guerra sperimentò nuove tecnologie e nuove armi più distruttive, come cannoni più potenti, carri armati, aerei, sottomarini. Gli aviatori si considerarono simili a cavalieri medievali e ingaggiavano duelli individuali nei cieli. Iniziarono a trasportare bombe da lanciare sulle città e i piloti migliori furono chiamati assi; in Italia si ricorda Francesco Baracca.
Con la seconda guerra mondiale, l’aereo diverrà sempre più strumento di morte, fino al lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Purtroppo l’uomo non aveva sfruttato la propria intelligenza per il progresso e il bene comune, ma aveva usato l’aereo per sterminare il prossimo.
Da sogno di volare per vincere i limiti del vivere terreno, conquistare la libertà esplorando mondi nuovi, aveva provocato la barbarie e su questa si era adagiato. Per risollevarsi dalla inciviltà e dalla violenza, occorreva uno slancio forte e condiviso di quelle persone che credevano in un mondo diverso.
Chi meglio della nostra Resistenza ha rappresentato questo nobile ideale? Era indispensabile mettere da parte le diverse ispirazioni politiche e unirsi per combattere il nazifascismo.
Guidati dal CLN, i partigiani hanno creduto fermamente nella bontà degli ideali di libertà e giustizia. Con uno scatto di orgoglio e smisurato coraggio, hanno ridato fiducia a un popolo umiliato, affinché sorgesse una nuova civiltà: quella umana, basata sui valori della persona, del rispetto e della pace.
Anche i partigiani hanno spiccato un volo, metaforico, perché hanno sollevato dalla barbarie gli italiani offesi nella loro dignità di donne, uomini, di cittadine e cittadini. Il loro volo ha coinvolto la dimensione umana in tutta la sua interezza e ha costruito le fondamenta del nuovo Stato italiano, dando vita alla nostra Carta Costituzionale e alla nostra Repubblica democratica. Adesso noi tutti abbiamo il dovere di conoscere e amare quella Costituzione, ancora di salvezza dal risorgere di possibili idee false e distorte.