XI RASSEGNA TEATRALE DI QUARCONIA – Concorso Regionale di Teatro Amatoriale al TEATRO DI VINCI (DELLA MISERICORDIA). DOMENICA, 8 OTTOBRE 2023 h. 17. La COMPAGNIA TEATRALE UNICORNO presenta «L’AUTORE HA ABBANDONATO IL GRUPPO» Testo e regia di Matteo Dall’Olmo (Prima rappresentazione nazionale) – Ingresso 10,00 € – Ridotto €. 5,00 Prevendita biglietti Cell. 3347066163/Bazaar Cinelli Vinci Biglietteria: un’ora prima dello spettacolo
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La Stagione Teatrale di Quarconia al Teatro di Vinci riprende dopo tre anni di fermo dovuto all’emergenza Covid con una “prima nazionale”, in tutto e per tutto, grazie alla Compagnia Teatrale Unicorno, con un nuovo testo scritto e diretto da Matteo Dall’Olmo.
Nata nel 2005 la Compagnia Teatrale Unicorno si è sempre rivolta agli amanti dell’arte teatrale, con lo scopo di promuoverla e di dare a tutti quanti (anche grazie ai laboratori teatrali) la possibilità di praticarla, mettendosi in gioco e di dedicarsi liberamente alla loro passione. Tante sono state le produzioni realizzate in questi anni e tanti i riconoscimenti ottenuti nelle maggiori rassegne nazionali, nelle varie categorie, da quella per migliore spettacolo a quella per interpreti.
Dal 2012, con l’Unicorno collabora Matteo Dall’Olmo (classe 1979), come attore (ottenendo anche lusinghieri riconoscimenti) e poi come regista, distinguendosi per lo stile minimale, contemporaneo, ironico e molto emotivo. Nel 2018 ha esordito con un suo primo testo teatrale, dal titolo “Ma Nino?”, un testo originale e intenso, che gli ha valso il primo premio al concorso nazionale Fitautore organizzato dalla Fita Sezione Puglia nel 2020. Sempre per la Compagnia Unicorno nel 2021 ha scritto due atti unici che parlano e raccontano con ironia i paradossi della società in cui viviamo. E ora ecco il nuovo testo e spettacolo che debutta sul palcoscenico vinciano, palco di eccellenza del teatro amatoriale toscano.
“L’autore ha abbandonato il gruppo” parla del processo creativo – ci anticipa Matteo Dall’Olmo in questa breve intervista – Di quel momento (e mi succede spesso) in cui i miei personaggi fanno capolino tra i pensieri perché ancora non gli ho trovato una collocazione. Magari perché sono testi ancora non finiti e allora ti fanno sentire in colpa. Altri fanno parte di spettacoli scritti tempo addietro per un progetto mai andato in porto ma ai quali resto affezionato. Se penso a questi personaggi, imprigionati tra il foglio di carta e i miei pensieri, mi dispiace per loro: io vorrei solo che tutti potessero vivere la loro storia e farsi conoscere. Questo spettacolo è stata l’occasione giusta per dar vita ad un po’ di personaggi fermi in quel limbo da un po’ e liberare spazio per accoglierne di nuovi”.
Una bella presentazione e un curioso invito per non mancare a questo primo appuntamento con il Teatro di Quarconia, che in questi anni ha scoperto molti nuovi talenti e autori per il teatro toscano. La scrittura teatrale è peraltro un’arte assai difficile, soprattutto se svolta a certi livelli. Nel teatro amatoriale spesso è difficile trovare nuovi testi e proposte. Matteo Dall’Olmo sembra, invece, arrivare alla scrittura e sceneggiatura seguendo una personale esigenza, come ci confessa:
“Di testi belli per il teatro ce ne sono a centinaia. Non scrivo i miei spettacoli perché non trovo testi, ma perché mi diverto tantissimo a immaginare nuove storie e nuovi personaggi. Davanti allo schermo bianco le dita vanno da sole e una volta che i personaggi hanno un nome sanno da soli cosa fare e lo fanno. Non chiedono il mio parere. Quando scrivo un nuovo testo smetto di essere davanti allo schermo del pc e mi ritrovo sul palco, insieme ai miei personaggi e li osservo mentre vivono le loro vite”.
Non v’è dubbio su questa personale vocazione che nell’Unicorno, una fucina di talenti in questi anni, ha trovato la sua realizzazione, come lui stesso dichiara:
“Io ho girato tante compagnie e tanti gruppi e da ognuno ho preso qualcosa di bello. Quando sono approdato all’Unicorno mi è subito sembrato un insieme di persone diverso da tutti gli altri, con un’energia particolare. Certo nel tempo qualcuno ha cambiato strada, come spesso succede, io stesso sono sparito per un po’. Ma ne abbiamo guadagnati di nuovi che insieme ai vecchi rimasti portano avanti con passione e dedizione la bandiera dell’Unicorno. Per me adesso l’Unicorno è un po’ la casa dove decidi di trasferirti quando vai via da casa dei tuoi. Quel luogo dove stai bene con gli amici a fare progetti e a chiacchierare e non senti più quel bisogno opprimente di uscire fuori a respirare. Per il futuro chi sa… progetti ce ne sono tanti. Vediamo dove ci porta l’Unicorno.
Questo è anche il bello del teatro amatoriale, del teatro che spesso non ha nulla o poco da invidiare a quello fatto dai professionisti, che ci restituisce il senso vero del teatro come esperienza e rappresentazione di vita. Non siamo più al tempo del teatro antico greco in cui i cittadini erano obbligati, per legge e d’autorità, ad andare a teatro ma, senza dubbio, non potete mancare lo spettacolo di domenica prossima perché, come sostiene Matteo, quanto ci racconta della sua passione:
“ Il teatro è la mia ora d’aria. È un luogo dove mi è impossibile distrarmi perché sono totalmente coinvolto nel presente”.
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