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C’è stata grande partecipazione lo scorso sabato 1 aprile alla presentazione della seconda ristampa voluta dal Consiglio regionale della Toscana del libro “Luigi Pasqualetti Martire antifascista”, alla Casa del Popolo dell’Apparita.
L’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale di Vinci, dalla biblioteca civica di Vinci in collaborazione con la sezione Anpi di Vinci e con lo Spi-Cgil empolese.
Hanno partecipato Giorgio Pedani, presidente dell’Anpi vinciana, Silvano Pini e Ruben Cocci della CGIL, Matteo Scardigli della biblioteca Civica. Sara Iallorenzi, assessore alla cultura e vicesindaco del Comune di Vinci ha aperto l’evento ringraziando tutti coloro che hanno dato il proprio contributo alla realizzazione della prima edizione del libro, a chi ha raccolto le testimonianze sull’uccisione di Luigi Pasqualetti, chi ha perfezionato la forma italiana, il Circolo Culturale La Piazza e tutte le associazioni in qualche modo impegnate nell’organizzazione del convegno del 13 marzo 2009.
Sono intervenuti il senatore Dario Parrini, il consigliere regionale Enrico Sostegni, il sindaco Giuseppe Torchia e la consigliera Edi Palatresi, che hanno evidenziato l’importanza della memoria e della conoscenza della verità storica, mettendo in guardia dai tentativi di revisionismo. La conoscenza della Storia è fondamentale per non cadere nell’inganno di falsificazioni che distorcono la realtà dei fatti e la scuola è luogo ideale per diffondere conoscenza, usufruendo, quando possibile, di testimonianze dirette, ricche di emozioni e sentimenti, come quelle del bel libro in oggetto.
Luigi Pasqualetti era un semplice contadino dell’Apparita che non si è piegato a un regime repressivo e dittatoriale, per questo ucciso la notte tra l’8 e il 9 aprile 1944 per mano fascista. Dario Parrini, attualmente senatore, ma nel 2009 sindaco del Comune di Vinci, ha voluto la prima edizione del libro, facendosi sostenere dallo storico Massimo Nardini dell’Università di Firenze nella ricerca di documentazione utile a colmare la lacunosa mancanza nella storiografia della pubblicazione di un assassinio così cruento.
Il libro si può suddividere in tre parti: le testimonianze, la parte poetica con la bellissima ballata “Truce delitto dell’Apparita” di Giuseppe Brogi e la parte storica, curata da Massimo Nardini.
Le letture della bravissima attrice Anna Di Maggio hanno destato emozione e coinvolgimento nel pubblico attento e interessato alla triste vicenda del crimine fascista. In particolare, la testimonianza di Guglielmina Bindi, classe 1926, che abitava a poche centinaia di metri dall’abitazione di Luigi Pasqualetti: gli spari, insieme alle urla della moglie Paola, dice la signora, furono uditi non solo dai vicini, ma anche a distanza dal luogo dell’omicidio.
«I funerali furono una cosa incredibile, tanto fu enorme la folla che vi prese parte». Edo Palatresi, classe 1951, racconta come nella sua famiglia il nome di Luigi Pasqaletti, detto Valente, risuonasse spesso e lo zio Angiolino iniziava il racconto di quella notte, alla vigilia di Pasqua. «Ancora oggi, nella nostra frazione si parla del Pasqualetti, anche da parte di persone che negli Anni ’60 emigrarono dal Sud d’Italia per cercare un lavoro. Il Circolo ARCI è a lui intitolato».
Chiude l’evento Paolo Pasqualetti, figlio di Luigi, visibilmente commosso, citando le ultime parole del padre che risuonano come un testamento morale : «Sei giovane, non ti rendi conto di quello che vi hanno fatto moralmente. Cerca di essere onesto nella vita!». Paolo Pasqualetti, come affermato dal consigliere regionale Enrico Sostegni, rispettando quel testamento morale, è un figlio modello che non ha dimenticato, anzi ha saputo custodire la memoria di quei fatti che fanno parte della nostra storia locale, a garanzia della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e dai valori dell’antifascismo.
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