Grazie a “L’infinito di Leonardo”, lo spettacolo di chiusura della Festa della Poesia 2019, prodotto e realizzato con artisti e risorse del territorio, dall’Associazione Vinci nel Cuore, con il patrocinio del Comune di Vinci, nell’anno del cinquecentenario della morte di Leonardo, abbiamo avuto la possibilità di incontrare il compositore fiorentino Daniele Garella, gradito ospite e spettatore. Durante lo spettacolo venivano infatti eseguite alcune sue composizioni, trascritte per flauto e arpa, per sottolineare alcuni passaggi tra i vari elementi della Natura, punti centrali del testo recitato (a cura di Nicola Baronti e Maria Virginia Porta) per arrivare a quell’Infinito leonardiano in contrapposizione all’altrettanto famoso di Leopardi, passando da un immaginario letterario colloquio tra il Genio di Vinci e alcuni poeti italiani, Dante Alighieri (fuoco), Giuseppe Ungaretti (acqua), Eugenio Montale (vento), Pier Paolo Pasolini (terra).
Da quello spettacolo è nata la collaborazione tra l’autore dei brani e il Duo Mila – formazione flauto e arpa – per cui quelle trascrizioni per flauto e arpa, eseguite per la prima volta nel 2019, sono diventate oggi uno spartito edito e un video, registrato in pieno clima pandemico sul palco del Teatro di Vinci, ancora grazie al patrocinio del Comune, in particolare dell’Assessorato alla Cultura.
«Credo essenziale ricordare che, come compositore – tiene a precisare Daniele Garella presentando i video vinciani – il mio desiderio è sempre stato quello di poter scrivere musica per portare serenità, benessere, bellezza, rilassamento e ispirazione in chi vi si pone in ascolto, come in chi la esegue. Ci sono quattro strumenti che utilizzo più di altri per le mie composizioni: l’arpa, il pianoforte, il flauto e la voce di soprano. Sono per me gli strumenti che coinvolgono in maniera intensa e diretta il cuore e l’anima, quindi le parti più sensibili e profonde di ciascun essere umano.
Per quanto riguarda le composizioni, Gaeth im Muir e Suantraige fanno parte della raccolta Celtic Suite n.3, che ho composto appositamente per l’VIII International Harp Contest in Italy, “Suoni d’Arpa” (2019), essendo i brani d’obbligo per i candidati al concorso. Mi sono ispirato alla tradizione celtica, ma al tempo stesso mi sono collegato alla Grecia antica e al mare, quindi all’elemento dell’Acqua, che è sempre molto presente in tutte le mie composizioni. Il brano Reve, invece, appartiene alla raccolta Celtic Suite n.5, che è stata scelta, anch’essa, come brano d’obbligo, questa volta per i candidati al X International Harp Contest in Italy (2021). Tutte le raccolte, denominate Celtic Suite, sono per arpa solista e dunque questi tre brani presenti nella raccolta Dreaming sono stati magnificamente trascritti per flauto e arpa da Federica Baronti e Diana Colosi, che hanno saputo ben evidenziare la linea melodica, pur mantenendo l’efficacia della parte arpistica».
Daniele Garella, di nascita e formazione fiorentina, è considerato il più importante compositore italiano contemporaneo per arpa classica e, per questo strumento, è uno degli autori più noti ed eseguiti al mondo. La sua musica è attualmente presente in 63 CD, tra cui compilation, insieme ad artisti quali, fra gli altri, Pavarotti, Era, Andreas Vollenweider, Alan Parson Project, Dulce Pontes, Mike Rowland, Vangelis, Noa, Carreras, Celin Dion, editi da case discografiche come Sony-BMG , Oreade Music, Universal Records. Nel 2021 il Centro Studi Luigi Dallapiccola lo ha ufficialmente inserito nell’Archivio del 900 musicale fiorentino, riconoscendolo come uno dei compositori del ‘900 più importanti della Toscana, attivi a Firenze o nella provincia di Firenze. La sua carriera compositiva è entrata nel vivo, a livello internazionale, nel 1995, quando entra a far parte della più importante etichetta europea di musica new age, la casa discografica olandese Oreade Music, con la quale pubblica tre compact disc: Healing River (1996), The Healing Source (1997), Healing Music (1999); quest’ultimo, nel 2000, è stato premiato dalla rivista italiana New Age & New Sounds come “uno dei 10 migliori album di musica New age italiana di tutti i tempi“. Soltanto su You Tube si trovano più di 100 video dedicati alla musica di Daniele Garella, che è presente anche in tutte le piattaforme digitali musicali.
Il Duo Mila, come tradisce il nome, si forma nel 2000 per il felice incontro tra Diana Colosi (arpa) e Federica Baronti (flauto), artiste originarie di Firenze e Vinci che, pur provenendo da studi ed esperienze diversi, per la loro sensibilità, per il desiderio di ricerca, l’interesse verso l’ampio arco della musica da camera (dai primi secoli dello scorso millennio alla produzione contemporanea) hanno trovato il loro comune denominatore nella spiccata musicalità, nel grande affiatamento, nel gusto per il bello, nella raffinatezza delle esecuzione. Alternano l’attività concertistica, con partecipazione a numerose stagioni musicali italiane e attività discografiche, con la docenza.
Crediamo opportuno ricordare anche gli altri artisti protagonisti de L’Infinito di Leonardo del 2019, un testo e una produzione tutta vinciana, in particolare Tiziana Giuliani curatrice dei movimenti scenografi e Andrea Giuntini, voce recitante assieme a tutti i volontari dell’Associazione Vinci nel Cuore che hanno curato l’organizzazione generale dell’evento.
In questi dieci anni, lo spirito dell’Associazione Vinci nel Cuore è sempre stato di far conoscere e promuovere il talento del territorio, fiorentino e vinciano, creando i presupposti e le giuste occasioni per presentare ai più giovani le varie espressioni artistiche e aiutarli a scoprire una vocazione e crescere nel confronto di esperienze diverse. Crediamo fermamente che soltanto partendo dal territorio sia però possibile promuovere e sviluppare la sua naturale vocazione. Grazie allo spiritus loci potremmo diventare un vero e proprio centro di riferimento per l’arte e la cultura, non soltanto locale. Forse lo siamo già, come dimostrano queste recenti esperienze, anche se purtroppo in modo inconsapevole, probabilmente per l’abitudine di chi ci vive da anni. È giunto invece il momento di investirci seriamente, non scommetterci con tentativi o, magari, affidarsi a singole esperienze o promesse di chi magari non lo ha vissuto o amato. Vinci nel cuore!, del resto è anche un imperativo di vita, che neppure nella sua denominazione testuale può essere copiato o imitato.